sabato 19 gennaio 2013

Quando il Benfica era una squadra di Viareggio



Si accendono i riflettori al PalaBarsacchi. Dal tunnel che conduce agli spogliatoi fuoriescono i giocatori che potrebbero diventare eroi per una notte. Il Cgc Viareggio ospita stasera il Benfica, avversario di alto rango, nella quarta giornata della fase a gironi dell’Eurolega di hockey su pista: sarà un evento storico che andrà in scena a un tiro di schioppo dalla piscina comunale, un tempo fortezza di una squadra di pallanuoto che portava il nome dei lusitani pur rappresentando la stessa città del Cgc.

Tutto nasce a cavallo tra anni Novanta e nuovo millennio: l’Associazione Nuoto Viareggio vede crescere il proprio numero di atleti nella sezione pallanuoto, grazie al lancio di una scuola di avviamento che funge da autentico vivaio. Eppure non mancano i malumori, le divergenze con i vertici. Il gruppo di pallanotisti, guidato dal dirigente Alessandro Romoli, decide di abbandonare la casa madre e di portare avanti l’attività sportiva in autonomia: da questa scissione prende vita la Pallanuoto Viareggio Versilia.

La neonata società non ha difficoltà nel reperire gli spazi per allenamenti e partite: la piscina di Camaiore è oramai diventata la nuova sede operativa. Mancherebbe, a dire il vero, una sponsorizzazione. Il deus ex machina della pallanuoto viareggina è un avvocato dal nome esotico: si chiama João Vale e Azevedo e arriva dal Portogallo. Da due anni è il presidente del Benfica, la più gloriosa polisportiva del suo paese.

Vale e Azevedo sbarca a Viareggio per trattare l’acquisto di un lussuoso yacht ai cantieri Sanlorenzo. Il caso vuole che a condurre la trattativa ci sia anche Giancarlo Sanscritto, uno dei soci del consiglio direttivo della Pallanuoto Viareggio: al tavolo si parla di lavoro, di affari, ma anche di sport e, nello specifico, della società dove gioca il figlio. La pallanuoto non ha grandi tradizioni in Portogallo, eppure Vale e Azevedo non rimane indifferente: il Benfica farà da sponsor alla squadra viareggina.

Poche settimane dopo la Federnuoto concede il suo nullaosta: la società si chiamerà Benfica Pallanuoto Viareggio Versilia. La prima squadra, che ha mancato ai playoff la promozione in Serie C, parte con grandi ambizioni: in panchina, accanto al confermato tecnico Nicola Morandini, arriva nientemeno che Stefania Lariucci, campionessa europea e mondiale con la nazionale femminile. La squadra non riesce a bissare la straordinaria impresa dell’anno prima: il sogno sfuma nuovamente.

Anche a Lisbona le acque sono agitate: la squadra di calcio non miete successi, la società accumula debiti che non consentono di pagare imposte e stipendi. Vale e Azevedo, accusato di aver sottratto un milione di dollari dalle casse del club e di averlo riciclato attraverso banche offshore, nel 2001 finisce pure in manette. Cade tutto il castello di carta e anche la sponsorizzazione alla squadra di pallanuoto viareggina suscita perplessità: Vale e Azevedo assicura in un’intervista al quotidiano Record che l’accordo si è concluso con la fine del suo mandato presidenziale e che "il club italiano non deve richiedere il pagamento di nessuna fattura".

L’ex presidente mette in evidenza che "la sponsorizzazione è stata fatta per promuovere il Benfica e i suoi prodotti in Toscana" dove "c’era e c’è un grande gruppo di tifosi benfichisti: è stato raggiunto con questa sponsorizzazione un numero significativo di vendite di magliette, gagliardetti e altri prodotti". L’ex consigliere di amministrazione José Manuel Antunes dubita che il Benfica "abbia mai speso un centesimo per quella società" - stando al quotidiano A Bola, invece, la polisportiva di Lisbona sganciava annualmente 11mila euro -, mentre il nuovo direttore del settore comunicazione João Malheiro parla addirittura di "accordo falso", "firmato solamente da Vale e Azevedo" con la squadra di una città "dove non è presente una nutrita comunità portoghese".


Nel frattempo a Viareggio si continua a rincorrere la Serie C, grazie anche all’entrata di nuovi sponsorizzazioni: si passa dalla Hallmark, televisione satellitare americana, alla Aegean Airlines, compagnia aerea greca. Il procacciatore è sempre lui, Giancarlo Sanscritto, che nel 2003 riesce a convincere un amico di vecchia data ad allenare la prima squadra: è Silvio Baracchini, vicecampione olimpico con il Settebello ai Giochi di Montréal del 1976.

Bisogna tuttavia attendere ancora un anno per compiere il grande salto: è lo spezzino Fabio Sabattini il coach della storica promozione. Pochi mesi dopo, in occasione di una cena sociale, atleti e dirigenti potranno conoscere di persona proprio Vale e Azevedo. Successivamente, con una rosa che annovera l’ex nazionale georgiano Niko Asatiani in porta e Andrea Del Padrone sulla panchina, il Benfica sfiora addirittura il passaggio in Serie B.

I grandi progetti, però, svaniscono: complici la crisi e vari cambiamenti in seno alla società, le finanze si riducono progressivamente e i giocatori più forti lasciano Viareggio. Il canto del cigno arriva nella stagione 2011: il Benfica rinuncia alla Serie C per ripartire dalla Promozione. È l’ultimo anno in cui la prima squadra partecipa a un campionato federale.

La società continua ad esistere, con il settore giovanile, un settebello di "anziani" iscritto al campionato Uisp e la squadra di nuoto categoria Master. Ma del Benfica, ormai, è rimasto giusto giusto il nome.

(un grazie ad Andrea Antinori e Beatriz Baptista per la collaborazione)

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