Come ormai avrà capito chi segue costantemente i passi del mio blog, o come avranno intuito quanti si imbattono casualmente nella lettura dei miei articoli, raramente seguo l'attualità e preferisco ripescare aneddoti e, per l'appunto, storie più datati. O meglio, l'attualità diventa a volte un'occasione per affondare poi le radici nel passato e, soprattutto, per mescolare calcio e politica.
La cronaca recente mi ha offerto uno spunto davvero interessante: da giorni si parla, infatti, di una possibile guerra nucleare tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Proprio sessanta anni fa - era il 1950 - i due paesi si scontrarono in un'aspra guerra di tre anni conclusasi con 4 milioni di vittime, tra popolazione civile e militari, e soprattutto con un armistizio che è rimasto un semplice e mai attuato pezzo di carta.
Ufficialmente, infatti, le due Coree sono ancora in stato di guerra ed in questi sessanta anni il rapporto ha conosciuto numerosi alti e bassi: la situazione è tornata a farsi tesa una settimana fa, quando la Corea del Nord ha bombardato l'isola di Yŏnp'yŏng causando la morte di due marines USA e di due civili.
Un attacco che ha scatenato dure reazioni in tutto il mondo e al quale la Corea del Sud ha risposto con l'invio di una squadriglia di alcuni F16 che hanno aperto il fuoco. E pensare che, sei mesi fa, erano stati riaperti i negoziati di pace...