sabato 6 febbraio 2010

Il torneo di Viareggio - 5



Anni ’90: l’avvento delle provinciali. L’edizione che fa da preludio a Italia '90 vede trionfare per la prima volta una cosiddetta “provinciale”, estranea cioè all’ambita casta delle società più blasonate del calcio italiano: si tratta del Cesena di Lamberto Zauli. Per la prima volta, inoltre, il Torneo vede la partecipazione di ben ventiquattro squadre, suddivise in otto gironi all’italiana da tre. Tra gli stranieri, nello Yomiuri Verdy Kawasaki Tokyo c’è un brasiliano che spicca in mezzo a tanti giovani calciatori con gli occhi a mandorla: il suo nome è Marcio Dos Santos Amoroso e sarà tra i protagonisti della serie A italiana con le maglie di Udinese, Parma e Milan.


Nel 1993 un’altra provinciale trionfa a Viareggio, nello stupore generale: è l’Atalanta di Morfeo e Tacchinardi che in finale si sbarazza del Milan per 2-0. Da passare agli annali la finale dell’edizione successiva: allo Stadio dei Pini sono più di settemila per assistere a Juventus-Fiorentina, un testa a testa tra Del Piero (che segna su rigore - foto a sinistra - la rete decisiva nei supplementari del replay della finale, primo golden goal nella storia del calcio italiano) e Flachi.

La stessa Fiorentina, l'anno dopo, si arrende al Torino, ancora una volta in due atti: la prima finale, conclusasi 1-1, viene disputata per motivi di ordine pubblico al Porta Elisa a Lucca, quella decisiva allo Stadio dei Pini, la sua sede naturale. Nello stesso anno, la bandiera del Torneo viene conficcata nell'ultimo continente che era rimasto inesplorato: con la partecipazione del Club Marconi di Sydney anche l'Oceania non è più un mistero per i vertici del CGC. 


Risale al 1995 anche una delle più celebri polemiche: il Perugia vince ai rigori la semifinale contro la Fiorentina, ma contravviene ad una bizzarra regola che non prevede sostituzioni durante i supplementari. Vittoriosi sul campo, gli umbri sono poi sconfitti a tavolino: il provvedimento manda su tutte le furie il vulcanico presidente Luciano Gaucci che si presenta personalmente alla sede del CGC.

Il biennio successivo è ancora nel segno delle grandi provinciali: prima tocca allo straordinario Brescia di Adriano Cadregari, che può annoverare giocatori del calibro di Baronio, Bonazzoli e Pirlo, vittorioso in finale per 3-1 sul Parma di un Buffon fresco di esordio in massima serie, successivamente è la volta del Bari di Legrottaglie e Ventola. Il 1997 è, poi, anche l’anno che precede l'edizione numero cinquanta del Torneo, ragion per cui viene deciso di portare il numero delle partecipanti a trentadue, tante quante le nazionali che, l’anno successivo, si sfideranno al Mondiale di Francia '98. Vince la prestigiosa edizione il Torino allenato da Claudio Sala che in finale batte l'autentica rivelazione del torneo, i brasiliani dell’Irineu: i granata si assicurano il trofeo grazie a giocatori della caratura di Pellissier, Semioli e Tiribocchi, tra gli artefici, qualche anno più tardi, del Chievo dei miracoli. 

È in questo decennio che si registra un curioso record: a detenerlo è l’attaccante Gionata Spinesi che partecipa al torneo vestendo le maglie di tre diverse squadre (Inter, Bari e Castel di Sangro). Ed è in questa decade che fanno le straniere più prestigiose si congederanno dalla manifestazione viareggina: l'ultima grande d'Europa che partecipa al torneo - unica eccezione, negli anni a venire, il Bayern Monaco - è il Manchester United di Phil Neville e Wes Brown, eliminato subito al primo turno, nel 1997.

A partire da quel momento, il nulla. Un'assenza, questa, dovuta in particolare alla mancanza di un campionato Primavera in paesi come Inghilterra e Spagna, dove i ragazzi delle squadre giovanili non si confrontano solo con i loro coetanei ma anche, e soprattutto, con avversari più anziani. E dove, diversamente dall'Italia, i campionati di categoria non vengono interrotti nelle due settimane in cui si svolge il Torneo di Viareggio.

(5 - continua)

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