lunedì 7 novembre 2011

La storia ha inizio da noi - 3


Mentre lo Sheffield Football Club tiene alto il nome della città nelle sfide che lo contrappongono alle squadre di Londra e Nottingham, le altre società che pian piano sorgono nel grande centro industriale del South Yorkshire si annoiano. Le amichevoli, indubbiamente, costituiscono la migliore delle occasioni per acquisire dimestichezza con il foot ball. Peccato, però, che non ti diano la scarica di adrenalina, non ti facciano venire quel brivido che ti scorre lungo la schiena e ti serra lo stomaco mentre ti avvicini al campo da gioco. Manca la componente agonistica, quell'ingrediente che, un giorno, un impresario locale decide di aggiungere per rendere le partite di calcio un piatto più gustoso e saporito tanto per gli atleti quanto per gli spettatori.

16 febbraio 1867. Gli abitanti di Sheffield leggono un insolito annuncio sulle colonne dei quotidiani cittadini: l'autore è Thomas Youdan, proprietario dell'Alexandra Theatre con la passione per il calcio. E la passione è talmente sfrenata che decide di sponsorizzare un torneo di calcio, la Youdan Cup: commissiona per due sterline la realizzazione del trofeo, una coppa d'argento che, a conti fatti, verrà a costare dieci volte tanto e, soprattutto, non sarà pronta per il giorno della finalissima.

Alla competizione si iscrivono ben dodici squadre locali. Il nome eccellente, tuttavia, è quello di una grande assente: lo Sheffield Football Club non partecipa a quello che, in seguito, sarà ufficialmente riconosciuto come il primo trofeo nella storia del calcio mondiale. 

La Youdan Cup non si limita a dare un senso alle interminabili sfide che caratterizzano il gioco del pallone nelle sue fasi primordiali: dà loro nuovo regole. Il torneo, infatti, introduce alcune innovazioni, come la presenza di un arbitro neutrale, i calci di punizione ed i tempi supplementari in caso di parità al termine di quelli regolamentari. All'epoca le partite vengono prorogate addirittura di un'ora, ma se una delle due squadre segna prima dello scadere dei sessanta minuti vince l'incontro. Una sorta di golden goal ante litteram, quello che decide la sfida tra Norfolk Club e Broomhall del 23 febbraio.

Pur presentando alcune regole che precorrono i tempi, il calcio di fine Ottocento è ancora lontano dalla sua variante moderna. Scopo del gioco è naturalmente segnare una rete, ma in quegli anni i pali - la traversa verrà successivamente introdotta - delimitano un'area lunga solamente quattro yards, poco più di tre metri e mezzo. Riuscire a calciare la palla esattamente in quella porzione di campo, ed eludere al contempo il suo guardiano, si rivela impresa assai ardua. Per questo vengono posizionati altri due pali, ognuno distante quattro yards da quelli della porta: la squadra che riesce ad infilare il pallone tra il legno principale e quello secondario mette a segno quella che, in gergo, viene chiamata rouge, simile alla meta del rugby.

Mentre al Norfolk Park il primo golden goal della storia sancisce la fine delle ostilità, la partita tra Hallam e Norton Oakes stenta a trovare il suo vincitore. Non basta neppure un'ora di tempo supplementare. Si va immediatamente alla ripetizione dell'incontro e proprio una rouge regala la vittoria all'Hallam.


I "campagnoli", come sono stati soprannominati da un giornalista locale, ne mettono a segno addirittura quattro nella sfida che li vede imporsi su Mackenzie. L'atto conclusivo del torneo va in scena il pomeriggio del 5 marzo a Bramall Lane: il biglietto costa tre pence, per le donne l'ingresso è gratuito e la partita dovrà iniziare rigorosamente alle tre in punto. Duemila spettatori - alcune fonti riportano il dato di tremila - assistono ad un incontro straordinariamente equilibrato, deciso solamente nei cinque minuti conclusivi dalle rouge messe a segno da Ash, uno dei giocatori più rappresentativi dell'Hallam, e da un compagno di squadra citato nelle cronache dell'epoca con il soprannome di "Melassa". 

La seconda squadra più vecchia al mondo vince così il primo torneo calcistico della storia. La coppa, tuttavia, non è stata ancora forgiata per le premiazioni. Alla cerimonia non partecipa Thomas Youdan, indisposto. Il trofeo verrà successivamente smarrito e viene restituito all'Hallam solamente 130 anni più tardi: è infatti il 1997 quando uno scozzese in possesso della Youdan Cup contatta la squadra. Che, dopo aver sganciato ben duemila sterline, può finalmente mostrare in bacheca la leggendaria coppa.

Non sarà, comunque, l'unico evento storico degno di nota che avviene a Bramall Lane: lo stesso stadio ospita, il 14 ottobre 1878, il primo incontro di calcio giocato in notturna con illuminazione artificiale. La partita ha per protagoniste due squadre miste, una in maglia azzurra, l'altra con la casacca rossa: i rispettivi capitani sono William Clegg ed il fratello John.


(3 - continua)


Fonti:
The official Sheffield FC website
Clarebrough D. e Kirkham A., "Sheffield - The Home of Football", The Hallamshire Press, 2009
Farnsworth K., "Sheffield Football: A History - Volume 1 1857-1961", The Hallamshire Press, 1995
Hutton, S., Curry G., Goodman P., "Sheffield Football Club: 150 years of Football", At Heart, 2007
Murphy B., "From Sheffield with Love", SportsBooks, 2007
Steele J.A., "The countrymen - The story of Hallam Football Club", 1989

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