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Sono anni di grandi soddisfazioni, per i giocatori dello Sheffield: John Charles Clegg è stato convocato il 30 novembre 1872 a Glasgow in occasione di Scozia-Inghilterra, prima sfida nella storia del calcio tra le selezioni nazionali di due diversi paesi. In futuro arbitrerà una finale di FA Cup - quella del 1882 - e ricoprirà la carica di presidente della federcalcio inglese per quattordici anni, dal 1923 al 1937: una successione di ruoli di primo piano che gli varrà il soprannome di "Napoleone del calcio".
Già uomo simbolo della squadra che aveva debuttato nella FA Cup, il fratello William Edwin ha collezionato due presenze in nazionale, scendendo in campo contro Scozia e Galles: un autentico amuleto, considerando che entrambi gli incontri si chiudono con la vittoria inglese. Il destino vuol che nella seconda partita il gol risolutore arrivi da un giocatore dello Sheffield: Thomas Heathcote Sorby griffa con la rete del 2-1 la sua prima, ed unica, apparizione con la maglia dell'Inghilterra. Merita una citazione anche Harry Waters Chambers: è una delle figure chiave nello sviluppo della Football Association, tanto da rappresentare Sheffield e lo Sheffield alla prima, storica riunione nell'ottobre 1863. In seguito diventerà il terzo segretario onorario della squadra, incarico che rivestirà per ben ventidue anni.
Ancora una volta, Sheffield si contrappone alla capitale: dalla città dell'acciaio è una levata di scudi contro la rivoluzione copernicana nel foot-ball innescata dalla Football Association. Sir John Clegg parla in maniera tutt'altro che criptica: "Se verrà ammesso, il professionismo porterà solamente ancor più potere nelle mani degli scommettitori". Laconico e violento è il commento di William Pierce-Dix, che presiede la Sheffield and Hallamshire County Football Association assieme a Clegg: "Il professionismo è un male che va represso".
Ma la città dell'acciaio non ha peso politico in Federazione: ben più influenti sono le potenti società del Lancashire, che minacciano di unirsi in una sorte di organismo parallelo alla federcalcio inglese se il professionismo non verrà legalizzato. Ironia della sorte, è esattamente a Sheffield che il calcio inizia lentamente ad uscire dal guscio del dilettantismo: nel 1876 il Wednesday fa arrivare da Glasgow il venticinquenne James Lang, il quale verrà ricompensato con un impiego in una ditta di Garden Street, di proprietà di un dirigente della squadra.
E poi c'è la strana storia degli Zulus: nata a Sheffield, è una selezione messa in piedi per scopi benefici. Dal 1879 al 1882 si presta a disputare incontri in numerose città: la squadra, principalmente composta da giocatori del Wednesday, scende in campo con abiti tradizionali zulu e con il volto dipinto di nero. L'obiettivo è raccogliere fondi a favore delle vedove e dei figli dei soldati inglesi caduti in Sudafrica nel corso della Guerra anglo-zulu. Dopo due anni accompagnati da bagni di folla, sorgono i primi dubbi: i giocatori sono accusati di ricevere denaro sottobanco per le loro esibizioni e vengono così squalificati.
Da qui l'esigenza della Football Association di introdurre il professionismo nel calcio e di varare, nel 1888, la Football League. Mentre il Wednesday decide di compiere il passo decisivo, lo Sheffield Football Club si rifiuta di aderire al nuovo regolamento. La squadra di calcio più antica al mondo rimarrà ancorata al dilettantismo per l'eternità.
(4 - continua)
Fonti:
Clarebrough D. e Kirkham A., "Sheffield - The Home of Football", The Hallamshire Press, 2009
Farnsworth K., "Sheffield Football: A History - Volume 1 1857-1961", The Hallamshire Press, 1995
Hutton, S., Curry G., Goodman P., "Sheffield Football Club: 150 years of Football", At Heart, 2007
Murphy B., "From Sheffield with Love", SportsBooks, 2007
Steele J.A., "The countrymen - The story of Hallam Football Club", 1989
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