venerdì 7 luglio 2017
Il calcio sull'isola di Martinica
Agosto 1999: io e la mia famiglia siamo all'aeroporto internazionale di Los Angeles, di ritorno da una stupenda vacanza sulla costa pacifica degli Stati Uniti. Siamo seduti al gate in attesa d'imbarcarci sul nostro volo per Londra quando, a un certo punto, passa un gruppo di hostess. Indossano sgargianti tailleur rossi con risvolti d'un bianco candido e sfoggiano un'abbronzatura dorata. Ma a colpirmi è il colore degli occhi, un celeste chiaro chiaro che sa tanto di mare dei Caraibi. Tutto torna: sono le hostess dell'Air Martinique.
Quasi venti anni dopo, scopro nuovamente la Martinica. È andata più o meno così: io e l'amico giornalista Alessandro Mastroluca avevamo in mente di scrivere qualcosa sul calcio (naturalmente) incentrato tuttavia su luoghi esotici e tropicali, possibilmente disconosciuti dalla Fifa e con tante storie da raccontare. Abbiamo buttato giù una lista e c'è finita anche Martinica, della quale sapevamo poco o nulla. E Mondo Futbol ha accettato la nostra proposta, complice la partecipazione della nazionale martinicana alla prossima Gold Cup.
A ben pensarci ci siamo sentiti un po' come Cristoforo Colombo, che avvistò e battezzò con questo nome l'isola: siamo andati alla scoperta di un territorio inesplorato, tant'è che le fonti che abbiamo trovato e usato per scrivere questo pezzo sono tutte in francese.
È stato un viaggio appassionante, e spero che lo sia anche per voi che ci leggerete.
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