martedì 7 luglio 2009

Storia dei Mondiali di nuoto - 3

La terza edizione dei Mondiali di nuoto organizzati dalla FINA segna una prima svolta: a differenza della rassegna di Cali, infatti, questa non si svolge a due anni di distanza dalla precedente. Si torna dunque in acqua nel 1978 e, ancora una volta, è una grande città europea il luogo designato ad ospitare i maggiori esponenti mondiali del nuoto, dal 20 al 28 agosto: Berlino. Nella città divisa dal muro approdano 828 atleti, ben 142 in più rispetto all'edizione precedente, mentre il numero di competizioni rimane immutato.

Se a Belgrado ed in Colombia le nuotatrici della Germania Est avevano contribuito a tenere testa allo strapotere americano, a Berlino gli Stati Uniti sono i padroni indiscussi della vasca: 44 le medaglie vinte in totale, dietro a loro c'è il vuoto (Unione Sovietica e Germania Est seguono miseramente a quota 16 e 15). 

In campo maschile non c'è sfida, gli atleti della selezione stars and stripes lasciano le briciole agli avversari: le eccezioni sono costituite dal sovietico Vladimir Sal'nikov - detto "Il mostro tra le onde" -, oro nei 1500 e nei 400 metri stile libero (nella seconda ritocca anche il primato mondiale), dal ranista Walter Kusch (Germania Ovest) che si assicura i 100 metri e dal canadese Graham Smith, vincitore della gara dei 200 misti e nuovo recordman mondiale della distanza. 

Nella spedizione americana brillano le stelle di Jesse Vassallo, Joe Bottom e dell'inossidabile Jim Montgomery, argento nei 100 stile libero dietro al connazionale McCagg e oro nella staffetta 4 x 100 stile libero assieme allo stesso McCagg, a Jack Babashoff (fratello di Shirley) e a Rowdy Gaines. Da segnalare nei 100 dorso la prima medaglia vinta dal Brasile: è il bronzo di Romolo Antunes.
Tra le donne è invece terminata l'età dell'oro delle nuotatrici della Germania Est: gli Stati Uniti, adesso, non hanno più rivali. 

A salire prepotentemente alla ribalta è una ragazzina del Minnesota di soli quindici anni, Tracy Ann Caulkins: il suo anno straordinario inizia con la conquista del prestigioso James E. Sullivan Award (premio allo sportivo non professionista della stagione) ed è la più giovane di sempre ad aggiudicarselo. A Berlino infila una dietro l'altra le avversarie più temibili: vince la medaglia d'oro nei 200 farfalla, nei 200 e 400 misti - tutte accompagnate dal nuovo record del mondo - e nelle due staffette, la 4 x 100 stile libero e la 4 x 100 misti. Due anni dopo, a causa del boicottaggio imposto agli atleti Usa, non potrà difendere la sua leadership anche in territorio olimpico: dovrà attendere il 1984, anno dei Giochi di Los Angeles. In evidenza anche due altre americane, Linda Jezek e Cynthia Woodhead (tre ori ciascuna), e l'australiana Tracey Wickham che trionfa nei 400 e negli 800 stile libero.

Nei tuffi, la sovietica Irina Kalinina si conferma regina indiscussa, vincendo l'oro sia nel trampolino da 3 metri che nella piattaforma da 10 metri: in campo maschile l'americano Phil Boggs è campione mondiale dal trampolino per la terza volta consecutiva (bronzo per l'italiano Giorgio Cagnotto) mentre dalla piattaforma è oro anche per un altro tuffatore statunitense, Greg Louganis, destinato a dominare la scena per altri dieci anni. Nel sincronizzato si conclude l'egemonia statunitense: solo nella prova a squadre gli Usa si confermano sul tetto del mondo, nella gara individuale ed a coppie è il Canada a trionfare, con Helen Vanderburg che centra la doppietta.


Dopo il quarto posto a Belgrado ed il bronzo a Cali, per la pallanuoto italiana arriva finalmente la medaglia del metallo più prezioso: la squadra di Berlino non si discosta molto da quella che, appena due anni prima, ai Giochi olimpici di Montreal aveva ceduto solamente nella finalissima contro l'Ungheria. 

Dopo le facili vittorie contro Australia e Canada e il pareggio con l'Unione Sovietica la differenza reti sfavorisce gli azzurri nel primo posto del girone. Nel proseguimento del torneo, però, non sbaglieranno più un colpo, senza mai perdere un solo incontro. 

Il girone finale è da brividi: il Settebello deve fronteggiare Yugoslavia, Unione Sovietica e nuovamente l'Ungheria, in quella che sarà la rivincita di Montreal. Gli azzurri non si lasciano tuttavia intimorire dalla caratura degli avversari e viaggiano a vele spiegate verso la conquista del primo alloro mondiale della loro storia. Questi i membri della fortunata spedizione italiana, allenata da Gianni Lonzi: Alberto Alberani, Silvio Baracchini, Romeo Collina, Gianni De Magistris, Massimo Fondelli, Marco Galli, Sante Marsili, Alessandro Ghibellini, Paolo Ragosa , Mario Scotti Galletta, Roldano Simeoni.


Fonti:
http://en.wikipedia.org/
http://it.wikipedia.org/
http://waterpoloideas.blogspot.com/
HistoFINA - Vol. VIII
L'Enciclopedia delle Olimpiadi - ed. La Gazzetta dello Sport (vol. I-II)

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