"I migliori biografi sono gli inglesi e gli americani". Ne parlavo giustappunto qualche giorno fa col mio amico Barge, con cui scambio sempre volentieri quattro chiacchiere, specie se si tratta del Carnevaldarsena o di libri di sport. In particolare, lui va matto per quelli editi dalla 66thand2nd. E oggi voglio parlarvi proprio di una biografia scritta da un inglese - meglio, da un gallese - e pubblicata proprio dalla casa editrice romana. Il libro, che ho divorato in pochi giorni, s'intitola "Duncan Edwards, il più grande" ed è uscito lo scorso 26 aprile. Quella che leggete di seguito è la mia recensione - la prima, oltretutto, ad apparire sul mio blog...
Pelé. Maradona. Cruijff. Di Stéfano. Se ci venisse sottoposta l'annosa domanda su chi sia stato il più forte calciatore di ogni epoca, i nomi da snocciolare risulterebbero sempre gli stessi - magari i ragazzi nati nel nuovo millennio, per ovvie ragioni anagrafiche, ribatterebbero 'Messi' o 'Ronaldo' (quello portoghese). A nessuno verrebbe di sicuro in mente di uscirsene con un "Duncan Edwards", figura pressoché sconosciuta in Italia se non ai
nerd del pallone ma entrata nel mito al di là della Manica.