mercoledì 21 ottobre 2009

Goodwill Games, le Olimpiadi della distensione - 1


Non è stato semplicemente un confronto a distanza, peraltro mai sfociato nel conflitto bellico, tra due grandi paesi, tra due potenze economiche. Bensì tra due mondi, due grandi ideologie del Novecento, due sistemi economici contrapposti (capitalismo e statalismo). 

La guerra fredda tra Urss e Usa - citate in ordine rigorosamente alfabetico - ha segnato in maniera inesorabile la seconda metà del secolo scorso, almeno fino alla caduta del muro di Berlino ed al conseguente crollo del sistema sovietico, e si sviluppò anche in ambito militare, spaziale, tecnologico. 


Non solo: ogni volta che atleti delle due nazioni si affrontavano, la competizione trascendeva dal suo mero significato sportivo. Così è stato nell'atletica leggera, nelle discipline natatorie, nella pallacanestro, negli sport invernali. 



Eppure ci fu chi, ispirandosi ai suoi valori universali e alla sua funzione di unificatore delle nazioni, si adoperò per ridurre le distanze tra quei due mondi così vicini geograficamente, separati appena appena dallo stretto di Bering, eppure così lontani per cultura, ideologia, politica economica...


Quei boicottaggi dei Giochi Olimpici proprio non li aveva digeriti. Lo sport è nato con il nobile intento di avvicinare i popoli, non certo per dividerli innescando feroci rivalità.

Non aveva digerito il fatto che gli Stati Uniti e molti altri paesi appartenenti alla NATO avessero disertato i Giochi di Mosca del 1980 in segno di protesta per l'invasione sovietica in Afghanistan. Non aveva digerito il boicottaggio che, a loro volta, l'Unione Sovietica ed i paesi del Patto di Varsavia avevano perpetrato nei confronti dei Giochi olimpici che gli americani organizzarono quattro anni dopo sul loro suolo, a Los Angeles. No, non poteva restare inerme di fronte a questa violenta intrusione della politica nel mondo dello sport.

In un simile clima di tensioni e ripicche, l'imprenditore statunitense Ted Turner decide di dar vita nel 1985 ad una competizione che in qualche modo riavvicini Est e Ovest: i Goodwill Games, ovvero i "Giochi della Buona Volontà", sorta di Olimpiadi private che mirano ad abbattere le frontiere, soprattutto politiche ed ideologiche, tra Stati Uniti ed Unione Sovietica in nome dello sport.

Da buon filantropo, Turner crede fortemente nell'intento pedagogico della sua creatura, ma allo stesso tempo emerge il suo istinto di uomo d'affari: è fondatore della CNN e proprietario di squadre professionistiche di baseball (gli Atlanta Braves) e pallacanestro (gli Atlanta Hawks), anche se la parte più consistente dei suoi ricavi proviene dalla WTBS, rete televisiva trasmessa via satellite che gli ha fruttato 66 milioni di dollari appena due anni prima.

L'accordo con il Cremlino viene raggiunto negli stessi giorni in cui Turner, dopo aver fallito la scalata alla CBS, annuncia l'acquisto - per una cifra di 1,5 miliardi di dollari - della Metro Goldwyn Meyer/United Artists.

I primi Goodwill Games si svolgono nel luglio 1986 a Mosca: la Ted Turner Organization gestisce i diritti di sfruttamento delle dirette tv via satellite, il resto dei proventi verrà spartito con i sovietici.

L'inizio è subito nel segno di numeri incoraggianti - oltre 3mila atleti partecipanti da 79 diversi paesi - e di nomi altisonanti, specie nell'atletica leggera: non mancano il "figlio del vento" Carl Lewis ed il suo eterno rivale Ben Johnson, lo zar del salto con l'asta Sergej Bubka - che sale in cielo e migliora di un centimetro (6.01 metri) il record mondiale - e la campionessa americana Jackie Joyner-Kersee, abile ad accattivarsi le simpatie del pubblico sovietico per aver stabilito il nuovo record del mondo nell'heptathlon (è lei la prima donna a sfondare il muro dei 7mila punti).


Tra i protagonisti figurano pure il "mostro delle onde" Vladimir Sal'nikov - che già al primo giorno di gare regala una grande emozione ritoccando il primato mondiale negli 800 metri stile libero -, il due volte campione olimpico Ed Moses - che con la vittoria nei 400 ostacoli porta a 111 la striscia di vittorie personali consecutive - ed il saltatore in alto Doug Nordquist che riesce in un'impresa mai riuscitagli in precedenza: battere il detentore del record mondiale Igor Paklin.

Nonostante siano presenti un'ottantina di paesi, i primi Goodwill Games sono soprattutto il primo, vero confronto in campo sportivo tra gli Stati Uniti ed i padroni di casa dell'Unione Sovietica: quando le loro strade si incrociano, le sfide assumono un significato assai più profondo di una semplice competizione.

Una pista di atletica leggera, una piscina diventano un altro luogo dove poter manifestare la propria superiorità nei confronti del rivale.

Non basta più la guerra tra i cieli: niente missili o satelliti, le nuove armi adesso sono un pallone o un bilanciere. Inevitabilmente, acquista un valore più prezioso dell'oro la medaglia che finisce sul collo di Artur Johnson, unico non sovietico ad iscrivere il proprio nome tra i vincitori delle gare di boxe, o la vittoria della selezione USA nella pallacanestro femminile, un successo che interrompe la striscia di 152 partite consecutive vinte in campo internazionale dall'Urss, sconfitta in finale 83-60.

Se da un lato garantiscono emozioni e spettacolo, i Goodwill Games, dall'altro, hanno la parvenza di una grande operazione commerciale: Turner intrattiene gli spettatori americani con 129 ore di copertura mediatica dell'evento, le 182 finali delle Olimpiadi della distensione vengono trasmesse in 66 paesi.

Ma gli sforzi non portano i frutti sperati: i primi "Giochi della Buona volontà" lasciano in eredità un passivo da 26 milioni di dollari. Ai quali vanno affiancati 70 viaggi a Mosca, effettuati dal magnate della tv per portare avanti la trattativa con il Cremlino, e circa 9 milioni stanziati dallo stesso Turner ai sovietici per l'organizzazione dell'evento.

Quattro anni dopo l'esordio nella capitale sovietica, i Goodwill Games vengono replicati sull'altro versante dello stretto di Bering: è la città di Seattle ad ospitare la seconda edizione.

Il format è identico a quello dei Giochi olimpici: si tengono ogni quattro anni, vi accorrono atleti da ogni angolo del globo, vi sono rappresentate numerose discipline grazie alla partecipazione dei loro migliori alfieri. La grande differenza, tuttavia, sta nella bizzarra compresenza di sport estivi ed invernali, come se i due diversi tipi di Olimpiadi venissero disputati nello stesso luogo, nello stesso periodo.

Se nella capitale dello stato di Washington accorrono meno atleti rispetto a Mosca - oltre 2.300, in rappresentanza di 54 paesi -, allo stesso tempo la manifestazione amplia il proprio ventaglio di offerte con tavole rotonde ed iniziative artistico-culturali: Turner porta in terra americana il balletto del Bolscioi ed una rappresentazione di "Guerra e Pace" di Lev Tolstoj.

Ma l'accoglienza è tiepida, la vendita dei biglietti non decolla: difficilmente Turner riuscirà a recuperare i 65 milioni di dollari spesi per l'evento.

Fonti:

1 commento:

  1. Sentivo la mancanza delle tue storie, collega! Grande storia, grande qualità di scrittura. Complimenti!

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