venerdì 22 gennaio 2010

Calcio, media e potere - 2


Seconda parte del capitolo che Franklin Foer ha dedicato, nel suo libro "Come il calcio spiega il mondo - Teoria improbabile sulla globalizzazione", alle cosiddette "nuove oligarchie" del calcio e, nello specifico, al rapporto di Silvio Berlusconi con lo sport più amato dagli italiani.
Scritto nel 2003, questo libro sembra mantenere la stessa forza, la stessa aderenza alla realtà contemporenea di otto anni fa. Intanto, allora come oggi il primo ministro italiano era la medesima persona: Silvio Berlusconi. E, già allora, l'opposizione non sembrava in grado di contrastare il suo potere e di proporsi agli italiani come valida alternativa al centrodestra. Mi verrebbe da dire che la validità del libro di Foer sta proprio qui: non è la classica opera che attacca frontalmente il premier, finendo (paradossalmente) per magnificarlo anziché scalfirne l'immagine, ma un'analisi lucida sulla realtà italiana. E, consentitemelo, una bella risposta a chi considera il giornalismo sportivo figlio di un Dio minore.


giovedì 21 gennaio 2010

Calcio, media e potere - 1


Non so voi, ma quando mi imbatto nelle critiche al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi leggo, quasi sempre, dei suoi guai giudiziari, dei suoi tentativi di svuotare la democrazia in Italia, dei reati caduti in prescrizione. Quasi mai, invece, mi è capitato di trovare qualche articolo che si concentrasse su un aspetto rimasto molto ai margini di analisi e discussioni che, a mio avviso, è stato invece fondamentale per la sua ascesa al potere, per la creazione ed il mantenimento del consenso: il rapporto tra Silvio Berlusconi ed il calcio.
Era il gennaio 1994 quando, in televisione, annunciò trionfalmente la sua "discesa in campo" in politica, introducendo un linguaggio nuovo, semplice, diretto, che - a quanto pare - trovò terreno fertile in molti italiani appassionati di calcio e, tra questi, i tifosi del suo Milan. Già: inutile sottolineare come Berlusconi abbia saputo conquistare una buona fetta dell'elettorato grazie alla sua immagine di presidente vincente dei rossoneri, che in quegli anni conquistavano scudetti, Coppe dei Campioni e trofei vari.
Pochissimi, dicevo, si sono dedicati ad analizzare in maniera approfondita il fenomeno. Lo ha invece fatto Franklin Foer, giornalista americano che ha scritto qualche anno fa il libro "Come il calcio spiega il mondo - Teoria improbabile della globalizzazione". Lo ha fatto senza "tifare" per Berlusconi o contro Berlusconi, come - ahimé - gran parte della stampa e della politica italiana è ormai avvezza a fare. Lo ha fatto studiando e spiegando il caso con spirito critico e obiettività. Una lettura, quella del suo libro, che vi consiglio vivamente.