venerdì 28 marzo 2014

"Odio eterno al fútbol moderno"


Non so perché, ma negli ultimi giorni mi è tornata in mente un'esilarante canzone dedicata al calcio. O meglio, al calcio che fu. Al calcio, letteralmente, "dell'era pre-metrosexual". Il brano ha il poco equivocabile titolo di "¡Odio eterno al fútbol moderno!" (mica c'è bisogno di farvi la traduzione...) e porta la firma di F.R.A.C., la Fundación de Raperos Atípicos de Cádiz.

Inutile starvi a spiegare perché adoro questa canzone: è orecchiabile grazie al gioco di rime baciate, ha un ritmo incalzante e, soprattutto, traccia uno spaccato del calcio spagnolo e internazionale degli anni Ottanta e Novanta. 

Non manca praticamente nulla, dal Burgos che giocava nella massima serie - ricordo che era tra le squadre selezionabili a un videogioco per la vecchia, gloriosa Amiga 1200 intitolato "Reteee" - al memorabile gol di Nayim nella finale di Coppa delle Coppe 1994-95 tra Arsenal e Saragozza, dai mitici giocatori dello stesso undici aragonese alla "faccia da yogurt" di Morientes, dall'Alavés in finale di Coppa UEFA a nomi indimenticabili quali Mostovoi, Nikiforov e Kiko. 

Emblematica la strofa "Comprati un Etrusco, dimenticati del Jabulani". Ovvero: meglio Italia 90 dei Mondiali del 2010 in Sudafrica.  


martedì 4 marzo 2014

Quando il Carnevale di Viareggio inaugurò Italia '90



Ma i brasiliani, per l’inaugurazione dei Mondiali di calcio oramai imminenti, coinvolgeranno il Carnevale di Rio de Janeiro? Il quesito, se vogliamo, è più che legittimo. Basta leggere le cronache di un quarto di secolo fa: gli organizzatori di Italia ’90 scelsero Viareggio e i carristi del Carnevale per fare bella figura agli occhi di due miliardi di telespettatori. Piero Zuffi, regista responsabile della cerimonia di apertura dell’8 giugno allo stadio “Meazza” di Milano, bussò alla porta del costruttore Arnaldo Galli dopo esiti infruttuosi a Venezia e Cinecittà: il Carnevale di Viareggio era la sua ultima speranza.