lunedì 1 ottobre 2012

Calcio e nazionalismo visti da Eric Hobsbawm

Foto magazine.liquida.it

Oggi un'altra eminenza grigia del nostro secolo ci ha lasciato. Ci ha lasciato colui che proprio alla parola "secolo" deve buona parte della sua popolarità: parlo di Eric Hobsbawm, lo storico e scrittore britannico morto oggi all'età di 85 anni. È stato autore di opere che oggi costituiscono i pilastri della storiografia, tra cui, appunto, "Il secolo breve".

È stato anche, nel non troppo lontano 1991, vincitore ‘Premio Internazionale Viareggio-Versilia’, riconoscimento assegnato all'interno del Premio Letterario Viareggio Rèpaci “ad una personalità di fama mondiale che abbia speso la vita per la cultura, l’intesa tra i popoli, il progresso sociale, la pace”.

E, in una prefazione all'edizione tedesca di "Nazioni e nazionalismi", ha persino trattato il calcio in relazione al fenomeno della globalizzazione e al tema dell'identità nazionale: proprio con quest'ultimo scritto, pubblicato all'interno del saggio "La fine dello stato" e citato in questo vecchio articolo del Corriere della Sera, intendo ricordare su 'Storie (stra)ordinarie di sport' la figura di Hobsbawm e quel secolo breve che ha avuto il calcio e tante altre discipline come indiscussi protagonisti. 

giovedì 16 agosto 2012

Viareggio Bs, l'Athletic Bilbao del beach soccer


Foto Andrea Zani
Prendi un gruppo di amici e lascia che condividano la gioia di giocare a pallone su una spiaggia sabbiosa nella città in cui vivono. Tutti assieme formano una squadra che prende parte al campionato nazionale di beach soccer, patrocinato dalla Lega Nazionale Dilettanti della Figc. Contro tutti i pronostici hanno vinto la Coppa Italia lo scorso giugno, vincendo la finale contro il blasonato Catania. Adesso ambiscono a cucire sulla loro maglia bianconera anche lo scudetto, che proveranno a conquistare ai playoff in programma a Terracina dal 17 al 19 agosto.

martedì 31 luglio 2012

I sogni carioca di Sheffield tra judo e affari


Foto Simone Pierotti
I sogni di gloria del Brasile ai Giochi olimpici di Londra sembrano portare tutti lo stesso cognome - Menezes. Mano, l’allenatore della nazionale di calcio che mira alla medaglia d’oro, l’unico grande titolo ancora mancante nel palmares della Seleção, è il principale nome di grido. Poi c’è quello della ventiduenne judoka Sarah, due volte medaglia di bronzo ai Campionati mondiali, che assieme alle compagne di squadra Mayra Aguiar e Mariana e Rafaela Silva potrebbe scrivere una nuova pagina di storia per il suo paese natale alle prossime Olimpiadi.

lunedì 11 giugno 2012

Totò Di Natale, from Viareggio to Italy national team


Getty Images
He is not exactly an unknown footballer who has suddenly leapfrogged from the lower leagues to a major club and has subsequetly ensured his debut as international player. And he is not a youngster. Still, Italy may have found the alter ego of Totò Schillaci, the legendary Azzurri hero of Italia '90, 22 years later.


venerdì 8 giugno 2012

Accadde oggi: il Carnevale di Viareggio a Italia '90



Ventiquattro palloni colorati come le bandiere di altrettanti paesi giacciono sul campo da gioco dello stadio di San Siro. Sul cerchio di centrocampo si trova una mongolfiera ricoperta da fiori che le conferiscono l’aspetto di una palla da calcio. Poi, all’improvviso e in perfetta sincronia, i palloni si aprono: diventano margherite a sei petali che sprigionano migliaia di palloncini in volo verso il cielo sopra San Siro. È lo spettacolo preparato dai carristi del Carnevale di Viareggio per la cerimonia d’inaugurazione dei Mondiali di calcio di Italia ’90, andata in scena esattamente l’8 giugno di ventidue anni fa. Una ricorrenza, questa, che coincide con l’apertura di un altro evento pallonaro, gli Europei in Polonia e Ucraina.

lunedì 4 giugno 2012

E fu così che..."Clamoroso al Cibali!"


Quel Catania allenato da Carmelo Di Bella, etneo purosangue che negli anni da calciatore mai aveva abbandonato la sua amata Sicilia, proprio non poteva intimidire l'Inter dei vari Antonio Angelillo, Mario Corso, Giacinto Facchetti e Armando Picchi. All'andata i nerazzurri avevano maramaldeggiato contro la formazione siciliana, neopromossa nel massimo campionato italiano, infliggendole un eloquente 5-0 propiziato da ben quattro autoreti di giocatori del Catania.

lunedì 21 maggio 2012

Olympiakos v Panathinaikos, the eternal rivalry



Sports tell us many entertaining stories. They tell us about fierce rivalries between teams of the same country, the same region and even the same city. Football in particular is renowned for its involving derbies in different parts of the globe. You have Chivas Guadalajara-Club América in Mexico, or Boca Juniors-River Plate in Argentina, or Lazio-Rome in Italy, or Barcelona-Real Madrid in Spain. Perhaps, two areas gain most of the attention for their passionate and, sometimes, violent clashes; one is Latin America, the other is the Balkans.

sabato 12 maggio 2012

Clericus Cup, cuando el fútbol entra en la iglesia


clericalwhispers.blogspot.com
Versione italiana - English version

De acuerdo a una creencia común, el fútbol es como la religión. De hecho, es una religión. Los fanáticos están entregados totalmente a su equipo favorito, se saben de memoria los nombres del once titular como si fueran los Diez Mandamientos. Además, las gradas del estadio son como los bancos de la iglesia: cada fin de semana hay gente que se sinta ahí, alguien para ver un partido de fútbol, otra para seguir la misa.

mercoledì 18 aprile 2012

Nel nome di Spartaco


footnostalgie.free.fr

Eh sì. Da tanto tempo mi ero ripromesso di raccontare la fantastica storia dello Spartak Mosca. E finalmente ho trovato l'occasione. Oggi ricorrono esattamente 90 anni dalla prima partita ufficiale da quella che, già ai tempi dell'Unione Sovietica, era chiamata la "squadra del popolo".

domenica 15 aprile 2012

Death in the Afternoon


Photo: www1.skysports.com

I have never written articles on this website using words such as “I think”, “in my opinion” or “personally speaking”. Well, there is always a first time, allegedly. This post may look like an editorial, rather than a news article, though. Or it might be a hybrid.

As long as we are would-be journalists, we have to report what happens around us. Regardless of its sadness or harshness, news has to be given. Almost consequently, it was unavoidable to report the tragic end of Piermario Morosini, a 25-year-old footballer who collapsed on the pitch while he was playing in the Italian Serie B match between Pescara and Livorno, his side. Only half-a-hour had passed when he started to feel sick. He desperately tried to stand on his feet, but he fell onto the ground. He has died of heart attack.

On the other hand, this drama raises various questions, it enlightens different views towards football and sports, invites us to reflect. The memory of what happened to Bolton midfielder Fabrice Muamba less than one month ago is still vivid; his heart temporarily ceased to beat during a match against Tottenham, but then it started again. Not the same happened in the case of Morosini.

giovedì 29 marzo 2012

Bienvenidos al norte


Photo: 123rf.com
Desde un punto de vista puramente táctico, podría ser un once titular muy respetable, aunque exageradamente devoto al ataque: cuatro defensas, dos medios protegiendo la retaguardia de la retaguardia y cuatro delanteros puros por arriba.

Para ser justos faltaría sólo el guardameta, pero la verdad es que su ausencia no importa en un equipo que ejemplifica los caracteres típicos del fútbol sudamericano: fantasía, genio y talento.

Aquello que, en el terreno de juego, sería muy difícil de alinear, es un once titular muy especial - futbolistas colombianos que entre diciembre y febrero abandonaron a su país para jugar en la Major League Soccer, la principal liga de los Estados Unidos.

lunedì 26 marzo 2012

La rabbia e l'orgoglio


Photo source: Dailyrecord.co.uk

 Rispolverare il titolo di un libro, peraltro assai controverso, di Oriana Fallaci per parlare di sport, forse, può apparire esagerato, addirittura fuorviante. Eppure la rabbia e l'orgoglio sono protagoniste della storia che voglio raccontare oggi. Anzi, è pure presente l'aspetto religioso, filo conduttore della sopracitata opera della Fallaci.

Sport e religione. Due parole che, in campo calcistico, si possono tradurre con altrettanti nomi: Celtic e Rangers. Il derby di Glasgow è forse una delle stracittadine più affascinanti, ma anche più inquietanti, nella geografia del pallone. Celtic e Rangers, separate da una rivalità feroce, sono i due club più titolati del calcio scozzese ed assieme contano 96 scudetti in 115 campionati: l'ultima volta in cui lo scudetto è stato vinto da una squadra che non fosse
glaswegian risale al 1985, quando trionfò l'Aberdeen allenata da Alex Ferguson.

venerdì 23 marzo 2012

Atene brucia, stavolta allo stadio


Eh no, noi ancora non ci siamo arresi, e forse mai lo faremo. L'amico e collega Damiano Benzoni, con il quale ho condiviso gioie e dolori nell'esperienza di "Pianeta Sport", ha recentemente aperto un blog intitolato "Dinamo Babel". La Babele in questione è la moltitudine di sport che verranno trattati, manco a dirlo, tenendo conto delle varie implicazioni politiche, sociali e culturali.

Qualcuno di voi avrà probabilmente saputo dei violenti scontri che, domenica scorsa, hanno funestato il derby ateniese tra Panathinaikos e Olympiakos. Memore dei miei sei mesi spesi ad Atene e della mia passione per tutto quel che riguarda la Grecia, Damiano mi ha chiesto di scrivere un contributo su quanto accaduto.


martedì 13 marzo 2012

Il cigno bianconero - 2


(- continua da 1)

Matthew ha ventidue anni e tifa Swansea, la squadra della sua città natale, da quando ne aveva nove. La sua carta d'identità pare raccontare molto di lui: il secondo nome è John, il cui vezzeggiativo è Jack, uno degli epiteti con cui i tifosi dello Swansea sono soliti indicare i loro beniamini oltre al tradizionale "cigni". Di cognome fa Wallace, come il guerriero interpretato da Mel Gibson in "Braveheart" che lottava per l'indipendenza della Scozia.

venerdì 9 marzo 2012

Il Sol Levante splende su Sendai



Photo dailymail.co.uk

Le porte dello spogliatoio si spalancano. I calciatori si incoraggiano scambiandosi pacche sulle spalle e sulla schiena. Si fanno forza l’un l’altro. I tacchetti degli scarpini scandiscono, con ritmo cadenzato, la loro marcia verso il rettangolo verde. Non appena i giocatori fanno capolino dal tunnel , i tifosi assiepati sulle tribune li accolgono come eroi, tra canti a squarciagola e battimani: una giornata di festa, come ogni partita di calcio che si rispetti.

Eppure non è un impegno qualsiasi quello che attende domani il Vegalta Sendai al debutto nella nuova stagione della J.League, il massimo campionato di calcio giapponese. C’è da giocare contro i Kashima Antlers, la più titolata tra le squadre del paese del Sol Levante. Soprattutto, c’è da giocare, mai come questa volta, per i tifosi, per la comunità locale. Per una città, una nazione intera.

lunedì 13 febbraio 2012

La prima volta non si scorda mai


Photo: Ghanasoccernet.com

Dicono che il calcio non sia più un semplice passatempo. Dicono che il calcio, adesso, sia solamente uno sporco business manipolato dal denaro ed invaso dalle televisioni. Dicono che nel calcio tutto sia programmato e così i tifosi sarebbero relegati al ruolo di involontaria platea di uno spettacolo il cui finale è giù scritto.

Eppure, il calcio può slegarsi dalle interferenze esterne e regalare momenti di allegria e brividi, grazie alla sua - ancora esistente? - imprevedibilità e capacità di inventare storie meravigliose, come un menestrello di vecchia data.

venerdì 27 gennaio 2012

Sport e olocausto: la storia dell'Hakoah Vienna


Lo scenario è grossomodo quello di oltre mezzo secolo fa, come se il tempo si fosse fermato. Una pista d'atletica leggera, una piscina e numerosi altri campi sportivi sbucano dal lussureggiante Prater, il principale parco cittadino di Vienna. Frattanto, un ristorante kosher e un'area dedicata ai bambini hanno fatto capolino tra gli impianti sportivi. Di nuovo, rispetto agli anni Trenta, c'è che la storia ha spazzato via i nazisti, mentre un simbolo - una H racchiusa in una stella di David bianca e blu - campeggia ancora sulle pareti.

Sports and the Holocaust: the Hakoah Vienna's story


The scenario looks as if the clock was stopped over half-a-century ago. A track and field area, a swimming pool and various playgrounds peep out inside the lush Prater, Vienna's main park. Meanwhile, a kosher restaurant and a child care centre spring among the facilities. What is really new compared with the 1930s, history has swept Nazis away, while a crest with a letter ‘H’ enclosed by a blue-and-white Star of David still stands out on the walls.

Welcome home, Hakoah. Founded in 1909 by cabaret librettist Fritz Löhner and other prominent figures, Hakoah - “force” in Hebrew - was a Vienna-based Jewish sports club, particularly popular in the interwar period. It counted 5,000 members at its peak and its activities included over a dozen sports, such as fencing, swimming, track and field. And football; Hakoah’s XI, composed also by Hungarians, was a remarkable side in the 1920s, allegedly the most flourishing period for Austrian Fußball.


sabato 14 gennaio 2012

Up where we belong


Photo: Theballisround.co.uk
This is the sports feature I had to write as assignment for my Sports Journalism module in the MA in Sports Journalism I am attending at Sheffield Hallam University. It is about the decline of Sheffield in football. The title - "Up where we belong" - is taken from a song by famous musician Joe Cocker, who is Sheffield-originated. I guess both United and Wednesday should be in the Premier League, as they have a very solid and loyal fan-base even in League One. I hope my staying in the Steel City can help both of them in promoting...

sabato 7 gennaio 2012

Il Brasile snobba il Maracanã




Il profilo del Corcovado sullo sfondo, la mastodontica statua del Cristo Redentore che sovrasta qualsiasi grattacielo. E poi i malconci tram color canarino che si arrampicano sui vicoli, il degrado delle favelas e il formicolìo di turisti sugli arenili di Copacabana e Ipanema, dove un paio di anni fa è entrato in vigore il divieto di giocare a pallone. Eppure Rio de Janeiro rischia di essere apprezzata solamente tramite fotografie e cartoline, dalla nazionale brasiliana di calcio.