sabato 25 luglio 2015

One love: Bob Marley e il calcio


"Se non fossi diventato un cantante sarei stato un calciatore.. o un rivoluzionario. Il calcio significa libertà, creatività. Significa dare libero corso alla propria ispirazione"
(Bob Marley)

Per chi, come me, è nato negli anni Ottanta e cresciuto nel decennio successivo, tra i ricordi legati ai Mondiali in Francia del 1998 che riaffiorano alla mente c'è sicuramente la storica partecipazione della Giamaica, rimasta finora confinata a quell'edizione. 

I Reggae Boyz furono eliminati già al primo turno ma, almeno, conobbero la gioia del primo successo battendo il Giappone. Era la Giamaica delle treccine di Teddy Whithmore, del "Ronaldo dei Caraibi" Deon Burton, del portiere che aveva disegnate foglie di marijuana sulle maniche della maglia. 

 E siccome domani la nazionale caraibica contenderà al Messico la Gold Cup - chi l'avrebbe mai detto che avrebbero sbattuto fuori gli strafavoriti americani? - oggi celebro il legame tra il calcio e uno dei giamaicani, se non il giamaicano, più celebri e celebrati in tutto il mondo: Bob Marley.


venerdì 10 luglio 2015

Vanuatu-Micronesia 46-0: ma è davvero record?


Foto www.portmoresby2015.com
114 gol subiti, e zero segnati, in appena tre partite: difficilmente negli Stati Federati di Micronesia, composti da ben 607 tra isole e atolli, dimenticheranno l'esordio assoluto della loro nazionale di calcio Under 23 sulla scena mondiale ai Giochi del Pacifico (ex Giochi del Sud Pacifico), in svolgimento a Port Moresby in Papua Nuova Guinea.

L'eco delle imprese al contrario della giovanissima rappresentativa ha attraversato gli oceani ed è arrivato sino all'Europa. Suscitando ilarità, certamente. Ma mettendo a nudo anche il diverso approccio alla notizia da parte degli organi d'informazione italiani e inglesi.

giovedì 9 luglio 2015

Nasce "Collettivo Zaire74"


Collettivo Zaire74 si presenta al mondo con la sua nuova Guida Completa alla Gold Cup 2015 in e-book formato mobi, epub e pdf.

«Collettivo Zaire74 è un gruppo aperto di giornalisti e blogger sportivi, ognuno con i propri interessi, le proprie competenze e il proprio approccio. A partire da Brasile 2014 e dalla Coppa d'Africa 2015 ci riuniamo in occasione dei grandi eventi calcistici continentali o globali per pubblicare guide approfondite al torneo. Di fronte all'omologazione e alla qualità scadente dell'informazione sportiva, facciamo come Ilunga Mwepu: ci stacchiamo dalla barriera e, in barba a ogni regola, decidiamo di calciare noi il pallone». 


mercoledì 8 luglio 2015

1995-2015: venti anni di Mondiali di beach soccer


Foto Pinterest.com
Se dovessimo associare la parola "calcio" a una nazione, la relazione - detta in termini matematici - non sarebbe univoca: varrebbe la pena di enumerare Italia, Brasile, Germania, Argentina, Inghilterra, Olanda, Spagna e tanti altri. Ma se parliamo di calcio in spiaggia - o, meglio ancora, di "beach soccer" - allora non ci sono dubbi: la mente corre subito al Brasile. 

E non solo per le ormai inflazionate foto di ragazzini e adulti che si sfilano il pallone sui lidi di Rio de Janeiro dalla sabbia candida come neve: esattamente venti anni fa la spiaggia di Copacabana ospitò i primi Mondiali di beach soccer. Una manifestazione che nel frattempo si è allargata, è cresciuta e ha ottenuto il benestare della FIFA. Una sfida che si rinnova da domani fino al 19 luglio a Praia de Baía a Espinho in Portogallo. E, per me personalmente, ci sono cinque buoni motivi per tifare Italia - la presenza dei miei cinque concittadini Dario (Ramacciotti), Gabriele (Gori), Matteo (Marrucci), Michele (Di Palma) e Simone (Marinai).

lunedì 6 luglio 2015

Zanzibar tra calcio e sogni d'indipendenza


Era da mesi che volevo scrivere questo pezzo. Di sicuro da dicembre, dopo essere stato a Zanzibar per una settimana. Dopo essere passato, a bordo di un pulmino, a fianco dello stadio nazionale. Dopo aver ammirato le appassionanti sfide di pallone tra masai e zanzibarini giocate sulla spiaggia di Kiwengwa senza arbitri e con porte rudimentali. Eccolo qua, finalmente...

Otto riflettori con l'aspetto da scala a pioli sembrano quasi esortare ad arrampicarsi sulle nuvole e annunciano la presenza di un campo di calcio come un faro avvisa i naviganti della prossimità di un porto. Le linee morbide della tribuna dello stadio Amaan rievocano i flutti del mare. Ma l'armonia della struttura stride con le tettoie posticce delle baraccopoli, le griglie di lampadine cozzano con le tenebre delle strade attigue, all'apparente solidità dell'impianto fanno da contraltare palazzi fatiscenti. Benvenuti a Zanzibar, l'isola delle spezie, terra di spiagge da cartolina quanto di profondi contrasti, dove il pallone mantiene vivi i sogni d'indipendenza.

Foto Simone Pierotti