giovedì 29 ottobre 2009

L'epopea del Nottingham Forest

Quando, lo scorso maggio, aprii questo blog, non avrei immaginato che in breve tempo mi avrebbe aperto altre porte. Poco più di due settimane fa, sono stato contattato da Giuseppe, direttore responsabile del sito www.sportvintage.it. Ha letteralmente pescato il mio blog nella sconfinata rete di Internet e mi ha proposto una collaborazione con il suo sito che racconta storie dello sport del tempo che fu: ho accettato ben volentieri ed il seguente articolo segna l'inizio di questa collaborazione.

Ho iniziato da una storia che mi ha sempre affascinato e che ho avuto modo di approfondire grazie alla stesura di questo articolo: la grande epopea del Nottingham Forest, una modesta squadra della serie B inglese che in tre anni arriverà a vincere nientemeno che la prestigiosa Coppa dei Campioni. Potete trovarlo qui: buona lettura a tutti gli internauti.


Simone

mercoledì 28 ottobre 2009

Lo sport secondo Noam Chomsky


È davvero con grande piacere che pubblico oggi su questo blog un contributo sui rapporti tra sport e potere firmato da Noam Chomsky. Difficile descrivere in poche righe la sua figura: viene innanzitutto ricordato come uno dei maggiori linguisti del XX° secolo, essendo il padre della teoria della grammatica generativa ed insegnante di linguistica al prestigioso MIT (Massachussets Institute of Technology) di Boston. Ma è anche un grande filosofo e teorico della comunicazione: spesso i suoi studi si sono concentrati sul ruolo giocato dai mass media nelle democrazie occidentali, nella costruzione e nel mantenimento del consenso da parte di chi detiene il potere. Al tempo stesso, è uno degli intellettuali che gode - specie negli ambienti della sinistra radicale - di maggior credito negli Stati Uniti e nel mondo, paladino della libertà di pensiero e fiero oppositore delle politiche imperialiste condotte, per lungo tempo, non solo dal suo paese. Nel libro "Capire il potere", edito in Italia da ilSaggiatore, spiega come i media abbiano tentato di contrastare un certo attivismo politico e, soprattutto, come abbiano determinato il nostro modo di pensare: un paragrafo ("Sport spettacolo") è dedicato proprio allo sport e all'uso strumentale che ne ha fatto - e ne fa - il potere politico. Qui trovate il testo originale in lingua inglese.
Il contributo di Chomsky, per certi versi, non è dissimile da quello che scrisse George Orwell oltre mezzo secolo fa nel suo saggio "The Sporting Spirit". Si può naturalmente dissentire da entrambi, ma credo che non si possa fare a meno di leggere il loro pensiero sul fenomeno sport.

giovedì 22 ottobre 2009

Goodwill Games, le Olimpiadi della distensione - 2



La storia ha poi scombussolato i piani dell'imprenditore-filantropo: pochi mesi prima è caduto il muro a Berlino. Pare che i Goodwill Games non abbiano più ragion di esistere.

Venuti meno le motivazioni a partecipare e l'obbligo di obbedire agli ordini dei rispettivi governi, sono gli atleti stessi dell'Est europeo a declinare personalmente l'invito di Turner. Tuttavia, i Goodwill Games resistono e continuano ad essere una manifestazione sportiva di grande rilievo: vengono trasmessi in 81 paesi, oltre 1.100 giornalisti sono inviati a Seattle.

mercoledì 21 ottobre 2009

Goodwill Games, le Olimpiadi della distensione - 1


Non è stato semplicemente un confronto a distanza, peraltro mai sfociato nel conflitto bellico, tra due grandi paesi, tra due potenze economiche. Bensì tra due mondi, due grandi ideologie del Novecento, due sistemi economici contrapposti (capitalismo e statalismo). 

La guerra fredda tra Urss e Usa - citate in ordine rigorosamente alfabetico - ha segnato in maniera inesorabile la seconda metà del secolo scorso, almeno fino alla caduta del muro di Berlino ed al conseguente crollo del sistema sovietico, e si sviluppò anche in ambito militare, spaziale, tecnologico. 


Non solo: ogni volta che atleti delle due nazioni si affrontavano, la competizione trascendeva dal suo mero significato sportivo. Così è stato nell'atletica leggera, nelle discipline natatorie, nella pallacanestro, negli sport invernali. 



Eppure ci fu chi, ispirandosi ai suoi valori universali e alla sua funzione di unificatore delle nazioni, si adoperò per ridurre le distanze tra quei due mondi così vicini geograficamente, separati appena appena dallo stretto di Bering, eppure così lontani per cultura, ideologia, politica economica...