mercoledì 8 settembre 2010

Umberto Saba: "Cinque poesie sul gioco del calcio"


E chi l'ha detto che il calcio è solo uno sport? Personalmente, la trovo una definizione fin troppo riduttiva, forse anche superficiale. Mi si dirà: oggi è diventato un business, troppi soldi ed interessi economici vi ruotano attorno e l'hanno rovinato.

Vero. Ma non si può ignorare il grande ruolo sociale - è proprio il caso di dire - giocato dal calcio, un fenomeno che per molti poeti e scrittori di fama internazionale è stato fonte d'ispirazione: ne sono una perfetta testimonianza le "Cinque poesie sul gioco del calcio" scritte da Umberto Saba, ritratto nella foto a destra.

A mio avviso i suoi versi offrono un perfetto spaccato dei diversi momenti che si possono vivere durante un incontro di calcio. Versi che possono essere apprezzati anche da chi non sa cosa sia il fuorigioco. E che molti hanno definito addirittura l'apice della poesia di Saba.

A quanto pare, tutto nasce dal giorno in cui il poeta accompagna la figlia allo stadio a vedere una partita della Triestina: la folla che, a seconda dei risultati conseguiti dalla squadra del cuore, impazzisce di gioia o ammutolisce per la disperazione, lo ammalia. 

Quell'amore a prima vista è narrato in "Squadra paesana", luogo di partenza di un breve viaggio che avrà come tappe intermedie tutti i versi che il poeta triestino ha dedicato al gioco del calcio e alla squadra della sua città. 

Ecco i testi di tutte le "Cinque poesie sul gioco del calcio", tratte da "Il canzoniere":

"Squadra paesana"
"Tre momenti"
"Tredicesima partita"
"Fanciulli allo stadio"
"Goal!"

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