giovedì 10 novembre 2011

Cosmosauditi

In gergo vengono chiamati petroldollari e, forse, mai neologismo suonò più calzante. Dopo essersi intrufolati in tre campionati calcistici europei - Francia, Inghilterra e Spagna -, i ricchi imprenditori d'Arabia sono in procinto di fare affari con il pallone nella patria del dollaro: i sauditi di Sela Sport, agenzia di marketing sportivo, hanno infatti rilevato i redivivi New York Cosmos dopo le recenti dimissioni dell'inglese Paul Kemsley dalla presidenza.

La nuova proprietà - che ha filiali in Ungheria, nel Regno Unito e, per l'appunto, anche a New York - potrebbe essere una garanzia di ingente disponibilità economica. Ma il cielo che domina i grattacieli della metropoli americana è tutt'altro che terso.

E tra le nubi fa capolino il volto rubicondo e barbuto di Chuck Blazer: il segretario generale uscente della Concacaf si starebbe adoperando, assieme all'ex giocatore di football americano Curtis Martin e a Shep Messing, ex portiere dei Cosmos negli anni d'oro, per portare una franchigia della Major League of Soccer a New York.

Una cordata capeggiata dall'immobiliarista inglese, ex presidente del Tottenham, aveva rilevato la squadra di calcio newyorkese, inattiva ma di fatto ancora esistente, due estati fa: dopo una lunga serie di corteggiamenti Giuseppe Pinton, unico depositario del marchio dei Cosmos, aveva ceduto alla proposta di Kemsley e dei suoi soci.

Per Pinton, in fondo, si trattava di una sorta di redenzione: assieme all'amico fidato Giorgio Chinaglia era stato lui a scrivere l'epilogo della favola dei Cosmos, nati nel 1971 per volontà del magnate televisivo Steve Ross e dei fratelli Ahmet e Nesahi Ertegün della Atlantic Records.

Quattordici anni di attività, che portarono in dote cinque titoli nazionali, stelle cadenti del firmamento del calcio mondiale - Beckenbauer, Carlos Alberto, lo stesso Chinaglia, Cruijff, Pelé - e folle oceaniche al Giants Stadium. Poi il giocattolo si ruppe: Ross si ritrovò costretto a privarsi della Atari, celebre azienda produttrice di computer, e della Global Soccer Inc, due controllate della Warner.

Chinaglia, assieme al braccio destro Pinton, tentò di far sopravvivere la squadra una volta appese le scarpette al chiodo. Fu tutto inutile: nel 1985 i Cosmos non terminarono neppure la stagione. E la NASL stessa, il campionato di calcio statunitense, si interruppe nella Primavera di quell'anno, senza arrivare a compimento.

La cordata inglese - che nel frattempo ha coinvolto nel progetto Pelé, Chinaglia, Carlos Alberto e persino Éric Cantona nel ruolo di direttore sportivo - è lanciatissima: Kemsley annuncia che ben presto i Cosmos avranno uno stadio di proprietà, con ogni probabilità in uno dei cinque grandi quartieri della città di New York.

Sarebbe il primo passo verso l'ingresso nella Major League of Soccer, previsto per il 2013. E poi ci sono le due scuole calcio che i Cosmos hanno già attivato: la Academy sulla costa pacifica è sotto la direzione di Teddy Chronopoulos, quella sulla sponda opposta è invece affidata al venezuelano Giovanni Savarese, vecchia gloria dei New York Metrostars.

Il rilancio della squadra più glamour del calcio a stelle e strisce pare avere basi solide, le idee sembrano chiare. Nulla farebbe pensare ad una boutade. E invece, preannunciate da qualche fuga di notizie su internet, arrivano le dimissioni di Kemsley, che cede il posto agli imprenditori sauditi.

Cosa resterà dell'anno - e poco più - di presidenza dell'immobiliarista inglese, sbarcato in America  dopo aver lasciato il gruppo bancaro Lloyds con perdite da 450 milioni di sterline?

Operazioni bizzarre, secondo alcuni opinionisti di calcio statunitensi, vedi l'ingaggio dell'ex attaccante Cobi Jones a fianco di Cantona o l'amichevole all'Old Trafford contro il Manchester United, una passerella di giocatori - Cannavaro, Mills, Pires, Vieira - che in futuro non vestiranno la mitica maglia bianca con risvolti verdi.

Ad ogni modo i vertici della Major League Soccer non vedevano del tutto di buon occhio l'operazione di rilancio della squadra che fu di Pelé e Chinaglia: Don Garber era stato fin troppo chiaro. "Devono credere nel sistema della MLS, che non è quello in cui una squadra domina su tutte le altre, come facevano i Cosmos trent'anni fa. Se non credono nel nostro sistema, non ci sarà posto per loro."

Oltre l'Atlantico, difatti, il calcio segue le stesse logiche di baseball e basket: non esistono promozioni e retrocessioni ma, in compenso, si cerca di favorire la concorrenza consentendo alle squadre deboli di accaparrarsi i giovani più interessanti. Non c'è motivo di dubitare che Garber abbia usato le stesse parole con gli imprenditori sauditi: le due parti si sono già incontrate.

Quale sarà, allora, il futuro dei Cosmos? La società, al momento, si limita ad annunciare che il prossimo presidente sarà nominato "nei prossimi mesi".

Tutta da scoprire, poi, l'effettiva utilità della rinascita dell'undici newyorkese: negli Stati Uniti il calcio è in crescita come sport praticato, ma non riscuote successo in televisione. In ambito internazionale le squadre della MLS partecipano alla Concacaf Champions League, ma nessuna l'ha mai vinta: l'unica eccezione sono i Los Angeles Galaxy che alzarono la coppa nel 1999.

Dodici anni fa, tuttavia, la competizione era strutturata in maniera differente. E, soprattutto, vincerla non significava - come adesso - partecipare al Mondiale per Club. Ma quella che si configurerebbe come l'unica occasione per i Cosmos d'incontrare ufficialmente squadre europee o sudamericane rischia di rimanere a lungo nulla più che un miraggio.


Fonti:
Gardner P., "MLS in search of pizazz", Soccer America, 09/12/2010
Gardner P., "King Eric in New York? Big deal", Soccer America, 21/01/2011
Gardner P., "Shades of the Cosmos - Red Bulls want to run MLS!", Soccer Ameirca, 22/06/2011
Gardner P., "The weird English rebirth of the New York Cosmos", Soccer America, 04/08/2011
Gardner P., "Cosmos rebirth runs into trouble", Soccer America, 25/10/2011
Markovits A., Hellerman S., "Offside - Soccer and American Exceptionalism", Princeton Paperbacks, 2001
Newsham G., "Once in a lifetime - The incredible story of the New York Cosmos", Grove Press, 2006
Total Footblog
The Original Galacticos, GhostGoal, 15/05/2010

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