giovedì 13 ottobre 2016

Pallanuoto e Olimpiadi: i fratelli Van Dorp


Kevin-Prince contro Jérôme (Boateng), Taulant contro Granit (Xhaka), Thiago contro Rafinha (Alcántara): nello sport sta ormai diventando prassi comune vedere due fratelli giocare in nazionali diverse e, magari, ritrovarsi pure l’uno contro l’altro. Era, invece, qualcosa d’impensabile, d’insolito mezzo secolo fa. Che poi, anno più anno meno, è quando si sfidarono Fred e Tony Van Dorp.

Entrambi nascono nella seconda metà degli anni Trenta - all’anagrafe Anton Ludwig e Alfred Carel - nei territori delle Indie orientali olandesi a Batavia, l’odierna Jakarta, da una famiglia originaria dei Paesi Bassi: è in Europa che andranno a vivere e, soprattutto, a giocare a pallanuoto.

Tony, il maggiore dei due fratelli, viene convocato stabilmente in nazionale tra il 1954 e il 1956, ma l’anno seguente si trasferisce negli Stati Uniti e ottiene la cittadinanza americana. Nessuno, in quel momento, immagina che di lì a poco dovrà vedersela contro il fratellino. Già: le rappresentative di Usa e Olanda sono state inserite nello stesso girone ai Giochi di Tokyo del 1964.

Il 13 ottobre va così in scena una partita storica arricchita da un ulteriore elemento: Tony è un affidabile portiere, Fred invece è un giocatore di movimento che alle Olimpiadi ha già segnato otto gol. Sembra già tutto scritto. E così è: dopo poco più di un minuto dal fischio d’inizio Fred porta in vantaggio l’Olanda beffando proprio il fratello maggiore che, tuttavia, conosce una personale rivincita neutralizzandogli un rigore.

La spiegazione addotta ai giornalisti anticipa di parecchi anni le elucubrazioni di Michele Apicella, il personaggio interpretato da Nanni Moretti in “Palombella rossa”: “Fred sapeva che io so che tira sempre alla sua destra, così stavolta avrebbe tirato alla sua sinistra e mi sarei tuffato verso quel lato. Ma poi ho pensato che anche lui avrebbe ragionato così e che non avrebbe tirato alla sua sinistra, così mi gettai sulla sua destra…e il pallone era lì”. Per la cronaca, l’Olanda vince 6-4.

Quattro anni dopo, a Città del Messico, la storia si ripete: stavolta Fred, scelto dal comitato olimpico olandese come portabandiera per la cerimonia inaugurale, non graffia e gli Stati Uniti s’impongono per 6-3 chiudendo al quinto posto dietro le inarrivabili Jugoslavia, Unione Sovietica, Ungheria e Italia.

Le strade dei due fratelli continueranno a prendere direzioni diverse: Tony, che poi si ammalerà di cancro e morirà nel 2010, serve il suo Paese durante la guerra in Vietnam e per 21 anni svolgerà il ruolo di controllore del traffico aereo per conto dell’aeronautica militare americana.

Fred, invece, rimane nell’ambiente della pallanuoto e intraprende la carriera di arbitro internazionale: sarà proprio lui, in coppia con il cubano Martínez, a dirigere la leggendaria finale di Barcellona vinta dal Settebello contro la Spagna di Estiarte dopo ben sei tempi supplementari.

Nessun commento:

Posta un commento